Lo scopo di questo blog


Fare bene due cose contemporaneamente, è difficile. In Politica, ancora di più.
Chi è stato eletto ad una carica, non deve ricoprirne altre, ma portare a termine la prima nel modo migliore.
Questo Blog è nato per segnalare tutti quei casi di politici italiani che ricoprono doppi incarichi (elettivi o di nomina politica), o che abbandonano la posizione per cui sono stati eletti per candidarsi ad un'altra (Rispetto del Mandato), o che si candidano contemporaneamente a piu' cariche, per scegliere la piu' conveniente.
Per ciascuno di questi politici cerchiamo di fornire tutti i riferirmenti ed i contatti, invitandovi a scrivergli per convincerli a comportarsi correttamente verso i propri elettori, anche se la legge, a volte, non lo impone.
In sezioni dedicate del Blog vi daremo tutti gli aggiornamenti e le risposte dei politici interpellati.
Partecipate! fate sentire la vostra voce!

domenica 21 gennaio 2018

Nuove elezioni ... vecchie abitudini

Eccoci ancora di fronte ad una nuova tornata elettorale: il 4 marzo si vota per Camera e Senato nazionale, oltre che per due regioni: Lombardia e Lazio.
Tra qualche settimana saranno noti tutti i candidati e potremo fare qualche valutazione, diciamo così, istituzionale.
Come sanno i nostri fedeli lettori, a noi stanno molto a cuore alcuni principi di comportamento "formali", in ambito politico, che quasi sempre risultano disattesi dalla maggior parte dei candidati. E come più volte ricordato, l'espressione "formale" non ha il significato, riduttivo, di 'esteriore' o di 'convenzionale', quanto piuttosto attinente alla 'forma', politica nel nostro caso, e che prescinde dai 'contenuti', che sono spesso l'aspetto su cui tutti concentrano la propria attenzione.

Quindi, mentre i contenuti attengono sempre al presente, all'immediato, le forme hanno una diversa estensione temporale e non si occupano di problemi contingenti, ma piuttosto di metodi, di "contenitori". Anche se di non facile comprensione, il concetto di "forma" politica è estremamente importante ed alle sue istanze patologiche, purtroppo diffuse, sono da attribuire molti dei problemi strutturali che affliggono il nostro Paese.

In attesa quindi di una specifica analisi sui candidati che inizieremo appena possibile, cominciamo qui a richiamare alcuni esempi di "forme politiche" che riteniamo basilari per garantire la maturità della Democrazia ed il suo corretto funzionamento.

Rispetto del mandato: chi è eletto ad una carica istituzionale, deve completare quel compito prima di potersi ricandidare per una carica diversa. E' un principio di facile comprensione, e ancor più di facile realizzazione, perchè potrebbe essere messo in pratica da ciascuno senza bisogno di modifiche alle leggi esistenti o altre complicazioni. Invece continuiamo a vedere sindaci e consiglieri comunali candidati alla regione, assessori e consiglieri regionali che corrono per Camera o Senato, secondo il principio "Cavallo vincente non si cambia". Purtroppo le leggi vigenti regolano alcuni aspetti dell'eleggibilità, non la candidabilità.

Completa separazione tra potere esecutivo e potere legislativo: chi ha un ruolo esecutivo (un assessore, un ministro, il Presidente del Consiglio dei Ministri) non può avere contemporaneamente  un ruolo di tipo legislativo, cioè far parte di un consiglio eletto (comunale, regionale, Camera o Senato). La legge prevede l'incompatibilità dei ruoli, ma solo al livello più basso (comunale) e solo per i comuni con più di quindicimila abitanti. Perchè non estenderlo anche alla Camera dei Deputati ed al Senato? porterebbe senz'altro a maggiore stabilità dei governi, meno esposti a ricatti e cambi di maggioranza.

Separazione tra ruoli istituzionali e ruoli preminenti all'interno dei partiti: un partito è per definizione una "parte" e il suo leader rappresenta quindi idee e interessi specifici e parziali; I ruoli istituzionali, invece, riguardano la totalità dei cittadini: il Presidente del Consiglio dei Ministri è il Presidente di tutti, non solo di una parte. Perciò se il capo di un partito diventa presidente del Consiglio, sarà più difficile che tutti possano sentirsi debitamente rappresentati e considerati da chi non è vicino a quel partito. E quando un tale personaggio parlerà, non sarà mai completamente chiaro se lo fa come capo del partito o capo del governo. La commistione tra ruoli di parte e ruoli istituzionali è veramente invalsa in molti Paesi e da molto tempo, al punto che per molti cittadini è ormai assolutamente normale. Ma negli ultimi anni sta diventando sempre più diffusa e invasiva, proprio perchè diventa sempre più stretto l'abbraccio con cui i partiti si impossessano delle istituzioni, una volta giunti al potere (e a volte cercano di rimanervi introducendo modifiche legislative di dubbia costituzionalità).

Per ora ci fermiamo qui. La lontananza delle nostre istituzioni da questi principi è sotto gli occhi di tutti. E rattrista soprattutto vedere che anche partiti o movimenti, nati sull'onda della necessità di profondo rinnovamento (per dire rottamazione), si siano presto adeguati alle cattive abitudini preesistenti.
Noi però continuiamo a sperare che ogni tornata elettorale sia foriera di miglioramenti da questo punto di vista. Attendiamo di vedere come saranno i candidati ed i loro comportamenti questa volta e vi terremo sicuramente informati.

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