I commentatori politici sembrano tutti d'accordo sul fatto che Renzi non possa più continuare, dopo questa sonora anche se preannunciata sconfitta, a conservare il ruolo di Segretario del PD e di Presidente del Consiglio dei Ministri. C'è chi lo dice come diretta conseguenza della 'debacle' elettorale, chi per paura che un PD in difficoltà possa avere influssi negativi anche sul Governo. Chi semplicemente perchè "il doppio incarico non ha funzionato", come afferma Speranza, leader della minoranza PD.
Tutte queste ragioni possono anche avere una loro validità, ma quello che diciamo noi (ebbene si, noi "l'avevamo detto") è molto di più: i due ruoli non possono stare insieme semplicemente perchè sono distinti, debbono essere distinti. Sono compiti che "ontologicamente" devono essere separati, perchè i loro scopi, i loro perimetri sono diversi ed è bene che continuino ad essere diversi e distinti. Da una parte abbiamo un 'partito', cioè 'una parte', opposto al 'tutto' che invece è rappresentato dall'istutzione 'capo del governo', in cui tutti i cittadini devono potersi riconoscere, di cui devono potersi fidare. E' naturale che si potrà condividere o meno quello che un capo del governo fa, ma "l'istituzione" capo del governo è la stessa per tutti, non appartiene ad una 'parte'.
Ora aspettiamo solo gli eventi, vediamo se Renzi riuscirà a cedere uno dei suoi due ruoli, non perchè ha perso le elezioni, ma perchè è sbagliato che li concentri entrambe nelle sue mani. Magari imitato da qualcuno dei suoi vicesegretari (si, Serracchiani, parliamo di lei) e anche da altri, che nella sconfitta alle elezioni potrebbero trovare un pretesto per farlo. Vero Salvini?
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