In 67 anni di Repubblica.
Siamo convinti che una delle ragioni per cui i governi italiani durano poco, rispetto a quelli di altri Stati, stia proprio nella possibilità di ricoprire, contemporaneamente, il ruolo di parlamentare e quello di ministro. Rendendo vulnerabile il governo, proprio perchè i parlamentari hanno la possibilità di far cadere, o ricattare, la maggioranza in cambio di un posto nel governo, di ministro o di sottosegretario, senza compromettere il loro ruolo di parlamentare.
Rendere incompatibili i due incarichi, potrebbe garantire qualche ripensamento in piu', prima di prestarsi al "voto di cambio" (di governo).
Ma veniamo al nuovo governo Letta. E' andata forse un po' meglio di quanto si potesse prevedere: 6 dei neo nominati Ministri non sono Parlamentari o non hanno altri incarichi di nomina politica (almeno in senso stretto, perchè in alcune delle organizzazioni in cui lavorano i magnifici 6, la politica c'entra, eccome).
Ecco chi sono:
- Emma Bonino, Ministro degli Esteri;
- Fabrizio Saccomanni (Direttore Generale di Bankitalia), Ministro dell'Economia;
- Annamaria Cancellieri, Ministro alla Giustizia;
- Enzo Moavero, Ministro agli Affari Europei;
- Enrico Giovannini (Presidente ISTAT), Ministro del Lavoro;
- Carlo Trigilia (Professore Università Firenze), Ministro alla Coesione Territoriale.
Sugli altri 16, tra Senatori, Deputati e Sindaci (ben 2!), c'è di chè preoccuparsi.
Tutti i riferimenti per contattarli e convincerli a "lasciare" anzichè "raddoppiare", li trovate nella pagina dedicata.
Fateci sapere le loro reazioni, se ne avranno!