Lo scopo di questo blog


Fare bene due cose contemporaneamente, è difficile. In Politica, ancora di più.
Chi è stato eletto ad una carica, non deve ricoprirne altre, ma portare a termine la prima nel modo migliore.
Questo Blog è nato per segnalare tutti quei casi di politici italiani che ricoprono doppi incarichi (elettivi o di nomina politica), o che abbandonano la posizione per cui sono stati eletti per candidarsi ad un'altra (Rispetto del Mandato), o che si candidano contemporaneamente a piu' cariche, per scegliere la piu' conveniente.
Per ciascuno di questi politici cerchiamo di fornire tutti i riferirmenti ed i contatti, invitandovi a scrivergli per convincerli a comportarsi correttamente verso i propri elettori, anche se la legge, a volte, non lo impone.
In sezioni dedicate del Blog vi daremo tutti gli aggiornamenti e le risposte dei politici interpellati.
Partecipate! fate sentire la vostra voce!

mercoledì 15 maggio 2019

Europee 2019: Doppi incarichi - Le pagelle

Eccoci infine a dare le pagelle, come abbiamo fatto alla precedente tornata elettorale europea nel 2014, in base all'uso di pratiche patologiche come i doppi incarichi e le multicandidature.

Il gioco considete nell'assegnare un punteggio a ciascuna anomalia, in base alla sua gravità, ed a calcolare lo "score" di ciascuno dei partiti analizzati, per vedere come si collocano in questa speciale classifica della "maleducazione elettorale", in cui "vince chi fa meno".

I punteggi assegnati sono i seguenti:

  • Membri del Governo, Senatori, Deputati: 5 punti
  • Consiglieri e Assessori Regionali: 4 punti
  • Consiglieri e Assessori Provinciali e di Città Metropolitane: 3 punti
  • Sindaci (senza distinzione della dimensione della città amministrata): 2 punti
  • Assessori e Consiglieri Comunali: 1 punto
  • Multicandidature (per ogni candidatura oltre la prima): 1 punto

Ed ecco la classifica individuale, tenuto conto di tutti gli incarichi per ciascun candidato:

  1. Matteo Salvini (Lega): 70 punti
  2. Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia): 50 punti
  3. Silvja Manzi e Marco De Andreis (+Europa): 20 punti
  4. Silvio Berlusconi (Forza Italia): 12 punti
  5. Daniela Ruffino (Forza Italia): 6 punti

a seguire tutta la schiera di Deputati e Senatori con 5 punti (li trovate nei post precedenti), mentre, la classifica a squadre risulta essere:

  1. Al primo posto, ex equo, Lega e Fratelli d'Italia, con 108 punti
  2. Al secondo posto ancora una coppia: Forza Italia e +Europa, con 72 punti
  3. Seguono: il PD con 36 punti, La Sinistra con 12 punti, i Verdi con 8 punti e SVP (SudTiroler Volks Partei) con 1 punto.

Il M5S rimane al palo con 0 punti, ripetendo il risultato di 5 anni fa e, visto che vince chi fa meno, aggiudicandosi nuovamente il titolo di vincitore di questa speciale gara di correttezza elettorale.

Una interessante ulteriore graduatoria si può fare considerando invece il grado di assiduità all'incarico politico, cioè il numero di candidati che, terminato proprio in queste settimane il loro precedente ruolo elettivo, si ripresentano per un nuovo mandato. Aggiungiamo in questa speciale classifica del "professionismo politico", anche i parlamentari europei uscenti che si ripresentano candidati per un altro mandato uguale.
Nessun problema quindi di interruzione del mandato, giunto ormai a conclusione, nè sovrapposizioni di incarichi, compatibili o meno; semplicemente un sintomo di quell'attaccamento alla poltrona che spinge molti politici a rimanere in corsa per altri successivi incarichi, incapaci forse di ritornare alla vita normale di semplici cittadini.
Ebbene, qui il M5S guadagna, forse inaspettatamente, la prima posizione: 12 parlamentari europei uscenti, tutti ricandidati (100%), più 9 con incarichi diversi conclusi a giugno 2019.
Anche Forza Italia ricandida tutti (10 su 10, 100%), più 4 provenienti da altri ruoli appena conclusi;
Altri hanno percentuali di ricandidatura al 100%, ma con numeri molto inferiori:
Fratelli d'Italia: 3 su 3, più 3 con incarichi diversi;
La Sinistra, +Europa e Verdi: 1 su 1, più 2, 3 e 1, rispettivamente;
Segue il PD, con 17 ricandidati su 29 uscenti (59%), più 4.
La Lega, infine, ricandida 3 su 6 (50%), più altri 6.

In totale, 48 dei 73 parlamentari europei uscenti si ripresentano (66%), facendoci capire che forse in Europa non si sta poi così male.


Europee 2019: Doppi incarichi - Incompatibilità

A questo punto non ci resta che sintetizzare un po' i dati pubblicati nei post precedenti, per dare l'idea di quanto sia grave la situazione per la nostra classe politica.

Candidati con un doppio incarico incompatibile con l'elezione al Parlamento europeo:

Senatori: 
Candidati già Senatori nell'attuale legislatura

Deputati:
Candidati già Deputati nell'attuale Legislatura

Consiglieri Regionali:
Candidati con altro incarico in Regione
Nota di aggiornamento: Massimiliano Smeriglio (PD)si è dimesso dal ruolo di Vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio in concomitanza con la sua candidtura alle europee.

Sindaci di comuni con più di 20,000 abitanti:
Candidati Sindaci in Comuni con più di 20,000 abitanti
Per tutti questi, se eletti, scatterà il vincolo di incompatibilità, perciò dovranno rinunciare all'incarico attuale, oppure rinunceranno all'elezione al Parlamento europeo.
Poichè per molti la rinuncia all'incarico attuale ci sembra veramente improbabile (Salvini, Meloni, ...), pensiamo che la preferenza data a queste persone sia veramente sprecata.
Riusciamo a dare un segnale di novità alle prossime elezioni europee? #lasciaacasachiraddoppia

lunedì 13 maggio 2019

Europee 2019: Doppi incarichi - Italia Insulare

Ed eccoci infine all'ultima Circoscrizione, l'Italia Insulare.
La percentuale di doppi incarichi, nei partiti maggiori, torna a salire, arrivando a 16%: 10 candidati su 64. I dettagli si possono consultare nella tabella che segue.

I doppi incarichi tra i candidati delle Isole

Ma anche se con numeri più ridotti, le Isole non si fanno mancare nulla: 1 Ministro (che è anche Senatore, il solito), 2 Senatori, 2 Deputati (fin qui tutti incarichi incompatibili con il ruolo di Deputato Europeo), 3 Sindaci e 2 Consiglieri Comunali.
Da notare poi che non ci sono candidati con incarichi che cesseranno nel 2019.

Come per le precedenti Circoscrizioni, l'invito è quello di non dare la preferenza ai condidati che ricoprono già un incarico elettivo, per dare loro un segnale di discontinuità rispetto a questa forma patologica della politica dei nostri giorni.

Se aderite alla nostra campagna #lasciaacasachiraddoppia, inviate un tweet (usando questo link) per comunicarlo a tutti.


PS: tutti i nominativi dei candidati e le liste di tutti gli aministratori eletti italiani (dai comuni al parlamento) sono disponibili e sono stati ricavati dal sito del Ministero degli Interni, agli indirizzi rispettivamente: https://dait.interno.gov.it/elezioni/trasparenza/europee2019 e https://dait.interno.gov.it/elezioni/anagrafe-amministratori. Confronti ed estrazioni sono stati fatti con metodi di calcolo automatico, perciò eventuali imprecisioni sono assolutamente involontarie e ce ne scusiamo fin da ora. Nel caso vi preghiamo di segnalarle con un commento al post o con una mail a nodoppioincarico@gmail.com 

Europee 2019: Doppi incarichi - Italia Meridionale

Siamo alla penultima circoscrizione, quella dell'Italia meridionale. Nella tabella sottostante vediamo chi sono i candidati, nei principali partiti, con uno o più incarichi di origine elettiva.
La situazione complessiva è leggermente migliore rispetto alle altre Circoscrizioni analizzate: la percentuale di candidati con altri incarichi arriva al 13%, cioè 19 su 144 candidati analizzati.

I doppi incarichi tra i candidati nell'Italia Meridionale

Quanto a varietà, siamo però in linea con i precedenti risultati: 1 Ministro (che è anche Senatore), 2 Deputati, 4 Consiglieri Regionali (ruoli fin qui incompatibili con quello di parlamentare europeo), 3 Sindaci, 1 Assessore comunale, 8 consiglieri comunali.
Tra questi, ben 5 hanno anche un ulteriore incarico, che in caso di elezione risulterà essere il terzo. In aggiunta a questi 19, c'è un  altro candidato con un incarico che terminerà a giugno 2019.
Anche per gli elettori del Sud Italia, quindi, rinnoviamo l'invito a non dare la preferenza ai candidati con altri ruoli istituzionali, aderendo alla nostra campagna #lasciaacasachiraddoppia e twittando a questo link: twitta #lasciaacasachiraddoppia.


PS: tutti i nominativi dei candidati e le liste di tutti gli aministratori eletti italiani (dai comuni al parlamento) sono disponibili e sono stati ricavati dal sito del Ministero degli Interni, agli indirizzi rispettivamente: https://dait.interno.gov.it/elezioni/trasparenza/europee2019 e https://dait.interno.gov.it/elezioni/anagrafe-amministratori. Confronti ed estrazioni sono stati fatti con metodi di calcolo automatico, perciò eventuali imprecisioni sono assolutamente involontarie e ce ne scusiamo fin da ora. Nel caso vi preghiamo di segnalarle con un commento al post o con una mail a nodoppioincarico@gmail.com 

mercoledì 8 maggio 2019

Europee 2019: Doppi incarichi - Centro Italia

Eccoci ora con la situazione relativa ai doppi incarichi dei candidati dei maggiori partiti nella Circoscrizione Italia Centrale.
La situazione generale peggiora ancora un po' rispetto al nord, arrivando ad una percentuale di 'doppio giochisti' del 21%, rispetto al 20% del Nord Est e del 17% del Nord Ovest.
Sono infatti 25 i candidati con doppio (o anche triplo) incarico su un totale di 120 analizzati.
Nella tabella qui sotto potete vedere i dettagli, con nome, partito di appartenenza, incarico già ricoperto e anno di scadenza del mandato attuale.
I doppi incarichi tra i candidati del Centro Italia

Come si vede, la varietà è massima, come sempre: 1 Ministro (che è anche Senatore), 1 altro Senatore, 3 Deputati, 4 Consiglieri regionali (di cui 1 è anche vicepresidente di Regione) (fin qui, tutti ruoli incompatibili con l'elezione al Parlamento Europeo), 6 Sindaci, 1 Vicesindaco, 9 Consiglieri comunali. Solo 2 tra questi (un Deputato ed un Sindaco) ricoprono anche un altro incarico, che sarà il terzo nel caso di elezione.
I candidati con incarichi che cesseranno a Giugno 2019 (e quindi non inseriti nella tabella qui sopra) sono 8 (un altro Sindaco, un Vicesindaco e 6 consiglieri comunali).

Come per le altre Circoscrizioni, aderite alla campagna #lasciaacasachiraddoppia, evitando di dare la preferenza ai doppio-giochisti e informandoci via twitter a questo link: twitta #lasciaacasachiraddoppia.


PS: tutti i nominativi dei candidati e le liste di tutti gli aministratori eletti italiani (dai comuni al parlamento) sono disponibili e sono stati ricavati dal sito del Ministero degli Interni, agli indirizzi rispettivamente: https://dait.interno.gov.it/elezioni/trasparenza/europee2019 e https://dait.interno.gov.it/elezioni/anagrafe-amministratori. Confronti ed estrazioni sono stati fatti con metodi di calcolo automatico, perciò eventuali imprecisioni sono assolutamente involontarie e ce ne scusiamo fin da ora. Nel caso vi preghiamo di segnalarle con un commento al post o con una mail a nodoppioincarico@gmail.com 

Europee 2019: Doppi incarichi - Nord Est

Proseguiamo con la lista dei candidati 'doppio-giochisti' che si presentano, nei maggiori partiti, nella circoscrizione Nord Est.
Tolti quelli che hanno al momento un mandato che scadrà il mese prossimo, rimangono un totale di 25 candidati che già ricoprono un ruolo elettivo che durerà almeno fino al prossimo anno.
Si tratta di una percentuale del 20%, tra i candidati analizzati (126), superiore di 3 punti percentuali rispetto al Nord Ovest.
Nella tabella che segue, si possono vedere i nomi, il partito di appartenenza, l'incarico (o gli incarichi) già assunto e l'anno di scadenza prevista.

I doppi incarichi tra i candidati nel Nord Est 

Anche in questa circoscrizione, gli incarichi sono di tutti i possibili livelli: 1 Ministro (ed anche Senatore), altri 2 Senatori, 2 Deputati, 3 Consiglieri regionali (fin qui, tutti ruoli incompatibili con l'elezione al Parlamento Europeo), 3 Sindaci, 3 Vicesindaci, 3 Assessori comunali, 8 Consiglieri comunali. Tra questi 25 candidati che hanno già almeno un incarico, 4 ne hanno uno aggiuntivo, che diventerebbe il terzo nel caso di elezione.
Come nel Nord Ovest, poi, ci sono altri 12 candidati con incarichi che cesseranno nel prossimo mese di giugno, garantendosi quindi piena continuità nelle istituzioni, se eletti.
Anche per gli elettori del Nord Est, quindi, rinnoviamo l'invito a non dare la preferenza ai condidati con altri ruoli istituzionali, aderendo alla nostra campagna #lasciaacasachiraddoppia e twittando a questo link: twitta #lasciaacasachiraddoppia



PS: tutti i nominativi dei candidati e le liste di tutti gli aministratori eletti italiani (dai comuni al parlamento) sono disponibili e sono stati ricavati dal sito del Ministero degli Interni, agli indirizzi rispettivamente: https://dait.interno.gov.it/elezioni/trasparenza/europee2019 e https://dait.interno.gov.it/elezioni/anagrafe-amministratori. Confronti ed estrazioni sono stati fatti con metodi di calcolo automatico, perciò eventuali imprecisioni sono assolutamente involontarie e ce ne scusiamo fin da ora. Nel caso vi preghiamo di segnalarle con un commento al post o con una mail a nodoppioincarico@gmail.com 

martedì 7 maggio 2019

Europee 2019: Doppi incarichi - Nord Ovest

Come promesso, pubblichiamo la nostra analisi sugli incarichi già ricoperti dai candidati alle prossime Elezioni Europee del 26 Maggio.
L'invito è quello di non dare la preferenza ai condidati che ricoprono già un incarico elettivo, per dare loro un segnale di discontinuità rispetto a questa forma patologica della politica dei nostri giorni.
Se aderite alla nostra campagna #lasciaacasachiraddoppia, inviate un tweet (usando questo link) per comunicarlo a tutti.
Iniziamo quindi con i candidati nelle liste dei maggiori partiti nel Nord Ovest.
Nella tabella qui sotto sono elencati tutti i candidati cha abbiamo individuato essere già titolari di un altro incarico. Potete quindi vedere il partito di apprtenenza, l'incarico già ricoperto e l'anno in cui scadrebbe tale incarico.

I doppi incarichi tra i candidati nel Nord Ovest

L'eventuale elezione al Parlamento Europeo è in alcuni casi incompatibile con l'incarico già ricoperto, perciò il candidato dovrà scegliere per uno o per l'altro dei due ruoli. Non può infatti entrare nel Parlamento Europeo chi è già Deputato, Senatore, Ministro o Consigliere Regionale. In tutti questi casi, l'eletto dovrà tradire la fiducia di chi l'ha votato, allora o adesso, interrompendo anzitempo uno dei due mandati. Meglio sarebbe, per questi casi, se la legge prescrivesse l'incandidabilità e non solo l'incompatibilità, come ora.
Come si vede in tabella, ben 27 candidati (sui 160 totali analizzati) hanno già un incarico che non finirà prima del prossimo anno.
Gli incarichi sono di tutti i tipi: abbiamo 1 Ministro (che è anche Senatore), 4 Deputati, 3 Consiglieri Regionali, 1 Assessore Regionale (fin qui, tutti ruoli incompatibili con l'elezione al Parlamento Europeo), 3 Sindaci, 2 Vicesindaci, 3 Assessori comunali ed una schiera di ben 10 Consiglieri comunali (più altri 6 già contati sopra, che quindi fanno i consiglieri comunali come terzo incarico).
Oltre a tutti questi, ci sono altri 10 candidati, non elencati nella tabella qui sopra, che ricoprono incarichi elettivi che sono a scadenza nel mese di Giugno 2019: formalmente non concorrono per un doppio incarico, nè interrompono anzitempo il mandato, ma mostrano come il "professionismo" della politica si concretizza nel mondo reale, passando da un ruolo all'altro in piena continuità.


PS: tutti i nominativi dei candidati e le liste di tutti gli aministratori eletti italiani (dai comuni al parlamento) sono disponibili e sono stati ricavati dal sito del Ministero degli Interni, agli indirizzi rispettivamente: https://dait.interno.gov.it/elezioni/trasparenza/europee2019 e https://dait.interno.gov.it/elezioni/anagrafe-amministratori. Confronti ed estrazioni sono stati fatti con metodi di calcolo automatico, perciò eventuali imprecisioni sono assolutamente involontarie e ce ne scusiamo fin da ora. Nel caso vi preghiamo di segnalarle con un commento al post o con una mail a nodoppioincarico@gmail.com 

martedì 30 aprile 2019

Europee 2019: le multicandidature

Eccoci alla prima puntata della nostra analisi dei candidati alle elezioni europee del prossimo 26 maggio.
E cominciamo dall'aspetto più facile da vedere: le multicandidature, cioè i candidati che si sono presentati in più di una circoscrizione.
Molti non riescono a percepire il problema, così abituati a subire queste anomalie, da non prestarvi più attenzione. Anzi, molti sono felicissimi di poter votare il candidato leader di partito o accapparratore di preferenze, senza rendersi conto che il loro voto, in questo modo, vale meno degli altri. Si, perchè quel candidato, presente in due, quattro o anche cinque circoscrizioni, ne dovrà per forza scegliere una sola in cui accettare l'elezione (nel caso di elezione, ovviamente), quindi nelle altre circoscrizioni i suoi voti di preferenza andranno irrimediabilmente persi, buttati via.
Non trascurabile poi il fatto che il multi-candidato, se eletto in più di una circoscrizione, avrà modo di accettare la nomina in una o nell'altra, determinando chi subentrerà al suo posto in quella a cui rinuncia. In altri termini, il multicandidato eletto, può decidere chi entra e chi resta fuori.
E francamente questo meccanismo ci sembra caratterizzi un democrazia debole, malata, incompleta.

I candidati che fanno la cinquina, in questa tornata elettorale sono 4:

  • Matteo Salvini (Lega)
  • Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia)
  • Marco De Andreis (+Europa)
  • Silvja Manzi (+Europa)

Nella scorsa elezione europea (2014), i candidati con 5 candidature erano solo (si far per dire) tre.

Con quattro candidature, un solo candidato:

  • Silvio Berlusconi (Forza Italia)

Seguono poi 5 candidati con due candidature:

  • Alessandra Mussolini (Forza Italia)
  • Pippo Civati (Verdi)
  • Federica Picchi (Fratelli d'Italia)
  • Pietro Bartolo (PD)

Non abbiamo esaminato i partiti minori, che magari potrebbero anche avere delle difficoltà a raccogliere il numero necessario di candidati, ma già questa analisi mostra quale sia il concetto di politica che pervade alcuni partiti.

Il nostro consiglio, come già spiegato nel post precedente, è quello di evitare le preferenze per questi candidati, aderendo alla campagna #lasciaacasachiraddoppia

domenica 14 aprile 2019

Europee 2019: #lasciaacasachiraddoppia


A pochi giorni dalla scadenza per la presentazione dei candidati alle prossime elezioni europee del 26 maggio (il termine per la presentazione scade mercoledi 17 aprile), la nostra redazione si sta preparando alla consueta analisi delle liste che i partiti stanno presentando, a caccia di doppi incarichi e di chi non rispetta il mandato.
Come nel 2014, infatti, presenteremo su questo sito le statistiche di tutti i partiti maggiori, per le 5 circoscrizioni italiane, segnalandovi:

  • i candidati che già ricoprono un altro mandato elettivo (a volte incompatibile con l'elezione in Europa)
  • i candidati che si presentano in più circoscrizioni (multicandidature)

Anche per questa tornata elettorale siete invitati a "lasciare a casa chi raddoppia": la politica deve capire che il mandato già ricevuto dagli elettori va rispettato. Chi non si comporta così, non merita di essere eletto. Abbiamo l'arma della preferenza, usiamola bene.

Nel frattempo, studiando le regole burocratiche che governano il processo elettorale, si ritrovano meccanismi inventati per scoraggiare l'innovazione, cioè la presentazione di nuovi soggetti politici. Così si scopre che i partiti già presenti nel Parlamento italiano, o in quello europeo, oppure il cui simbolo è aggregato ad altri simboli di cui almeno uno è nelle condizioni appena descritte (già presente), ebbene tale partito è esentato dalla raccolta di firme per la presentazione di liste.
Chi invece si presenta per la prima volta, deve raccogliere 30,000 firme per ciascuna circoscrizione, di cui almeno 3,000 in ciascuna delle regioni che la compongono. Significa che per presentare liste in tutta Italia, servono almeno 150,000 firme, naturalmente raccolte davanti ad un notaio, o un segretario comunale, o comunque una persona autorizzata alla funzione. Da notare che per proporre una legge di iniziativa popolare al Parlamento, bastano 50,000 firme.
E' evidente quindi come la politica, quella con la "p" minuscola, faccia di tutto per difendere se stessa dagli attacchi esterni, dalle minacce dei non addetti ai lavori. Si sa, troppo rischioso abbassare i muri, potrebbe entrare chiunque.

Appuntamento allora tra pochi giorni, per la prima puntata di #lasciaacasachiraddoppia

mercoledì 10 aprile 2019

Se la volpe diventa il guardiano del pollaio ...

Più volte abbiamo mostrato come i casi reali della politica, privi di una regolamentazione per legge, conducono a situazioni assurde, al limite del paradosso.
Ne abbiamo un caso concreto proprio in questi mesi, in cui la più totale assenza di ogni regola scritta, e direi anche di un po' di pudore, ci regala esempi di incarichi multipli sulle spalle di un'unica persona, con conseguente commistione di ruoli e confusione istituzionale. E ogni volta la politica ne esce più squalificata, preda di prepotenti e arrivisti di ogni sorta.
Stiamo parlando di Matteo Salvini e Luigi Di Maio, che ricoprono, per quanto ne sappiamo, almeno quattro importanti incarichi a testa.
Entrambe, infatti sono contemporaneamente:

  • membri del Parlamento (senatore il primo, deputato il secondo)
  • Vice Primi Ministri, cioè mano destra e sinistra di Conte
  • Ministri (degli Interni e dello Sviluppo Economico rispettivamente)
  • Segretari Politici, cioè numeri uno, dei loro rispettivi partiti.

E' nella nostra esperienza quotidiana non capire in quale veste ciascuno di loro parla, nelle innumerevoli comparsate che ci vengono propinate ogni giorno dai media, che siano di stato, privati o social.
Ogni volta che uno dei due apre bocca, dobbiamo cercare di capire se lo sta facendo come Ministro, come vice presidente di Conte, oppure come capo del proprio partito. Ma chi non è del loro partito, perciò, potrebbe anche non dargli retta, mentre come cittadino dovrebbe ascoltare il proprio ministro degli interni, o dello sviluppo economico. Si potrebbe concludere che dipende dal contenuto: se Di Maio parla di Lavoro, è facile, è il suo compito, ma se parla di vaccini? E' un tema di Sanità, naturalmente, perciò fuori dal suo perimetro, ma può farlo come vice di Conte, capo del governo e quindi con la supervisione su tutte le materie, oppure come capo dei 5 stelle, che di vaccini se ne intendono.
Insomma, vedete che la confusione è forte, per non parlare del disagio che ci coglie quando dobbiamo subire i comizi dei capi partito che non ci vanno a genio, per di più travestiti da ministro.

Ma ci sono casi, addirittura, in cui lo stesso rispetto della legge è messo a repentaglio, senza poter invocare qualcuno "super partes" che sia in grado di farla rispettare.
Come sappiamo, il Ministro dell'interno è la massima autorità che deve vigilare e garantire il corretto svolgimento delle elezioni, di qualunque livello siano. Ma se è proprio tale Ministro, con il cappello da segretario leghista, a violare la legge, rompendo il silenzio elettorale con messaggini che incitano al voto per la sua 'parte', a chi ci possiamo rivolgere? può il ministro Salvini punire il segretario Salvini? o magari il segretario Salvini si concede questi piccoli abusi, tanto sa che il ministro Salvini non lo condannerà mai?
Se la volpe diventa guardiano del pollaio, quante galline troveremo la mattina dopo?